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Spotify, la musica in borsa

Storia e utenze

Spotify è il servizio musicale di streaming on-demand dei brani che appartengono a varie case discografiche, comprese quelle indipendenti

Lanciato sul mercato dalla startup svedese Spotify AB nell’ottobre 2008, solo 2 anni dopo guadagna, secondo Wired, più di qualunque altro rivenditore di musica in Svezia, sia online che offline

Dal 30 marzo 2015 lo troviamo come applicazione su PlayStation 4 con il servizio PlayStation Music e conta ad oggi ben 71 milioni di abbonati paganti

Spotify è disponibile nella maggior parte dei paesi dell’Europa, nella quasi totalità delle Americhe, in Australia, in Nuova Zelanda, in alcuni paesi dell’Asia e in Italia dal 2013

Fruibile attraverso Microsoft Windows, macOS, GNU/Linux e dispositivi mobili (iPod, iPhone, iPad, Android), si può utilizzare scegliendo tra 2 tipologie di utenza

  • Free: è disponibile al momento della sottoscrizione del servizio accedendo con un account Facebook o Spotify, potete ascoltare una quantità illimitata di musica sebbene interrotta dalla pubblicità
  • Premium: potete ascoltare musica senza interruzioni pubblicitarie, accedere ad ulteriori funzioni come lo streaming con maggiore bitrate (fino a 320 kb/s) e avere accesso offline alla musica e alle applicazioni mobili (abbonamenti disponibili con carte di credito/debito o con account PayPal)
Logo di Spotify

Su Spotify la musica può essere visualizzata per artista, album, etichetta, genere, playlist o semplicemente per ricerca diretta, anche se alcuni artisti sono assenti in alcuni paesi per restrizioni sulle licenze imposte dalle case discografiche

Inoltre è possibile importare la musica da iTunes con l’opzione della sincronizzazione con un dispositivo mobile

Cosa offre Spotify?

Potete creare playlist, condividerle e modificarle con la collaborazione di altri utenti, i collegamenti alle playlist possono essere infatti trascinati nella mail o nella finestra di un programma di messaggistica istantanea e se il destinatario segue il collegamento, le playlist vengono scaricate direttamente nel suo programma Spotify

Le playlist scaricate si autoaggiornano se l’autore aggiunge o rimuove dei brani, inoltre come dei normali collegamenti, questi possono essere utilizzati ovunque, lo stesso principio vale per le singole tracce che possono essere trascinate nei vari programmi a proprio piacimento

Logo di Last.fm

Spotify però non crea playlist basandosi sulle preferenze degli utenti, per questo offre l’integrazione con last.fm, il servizio musicale online più grande al mondo, consente cioè di inviare le tracce ascoltate al proprio account su last.fm e questo le analizza permettendo così agli utenti di capire quali dischi o artisti ascoltino maggiormente

La funzionalità radio invece, genera playlist casuali basate su generi e periodi specificati dall’ utente che può saltare quante tracce vuole (vantaggio notevole su Pandora in cui vige limite di tracce) mentre la funzione Artist Radio crea anche playlist casuali di artisti affini all’ artista selezionato e i cui canali Artist Radio forniscono informazioni che comprendono la biografia e i singoli più famosi

Permette infine agli utenti di collegare i loro account a quelli di Facebook e Twitter, in particolare l’integrazione con Fb è obbligatoria ed è possibile accedere ai singoli e alle playlist preferite dei propri amici e condividere i singoli con i propri contatti tramite Messenger

Quotazione diretta in borsa

Da Aprile 2018 Spotify è entrata in borsa, e data la giovane età della società è sicuramente un risultato notevole

Spotify non solo è riuscita a garantirsi un primato rispetto ai competitors, fra tutti Apple music, ma addirittura l’ ha fatto senza intermediari bancari, quindi anzichè ricorrere a un’offerta pubblica iniziale (IPO), ha scelto la quotazione diretta

Pitchfork non ha però nascosto la sua titubanza:

«Ogni volta che una società decide di quotarsi, compie un passo che la costringe a inseguire obiettivi a breve termine»

e aggiunge:

«le sue perdite nette nel 2016 sono state di 600 milioni di dollari»

L’ assenza delle banche è in effetti un grosso pericolo e, considerando che Spotify paga gli artisti e tutte le parti coinvolte nella gestione dei diritti musicali ogni volta che una canzone viene ascoltata, circa 75 centesimi per ogni dollaro incassato, significa che non ha tratto risorse economiche malgrado il numero crescente di abbonati, diventa quindi fondamentale creare guadagni consistenti in tempi rapidi

Quotazione in borsa

Contro ogni previsione, all’ apertura della borsa di New York, Spotify ha debuttato a 165,90 dollari con una valutazione totale a 26,5 miliardi di dollari

La quotazione diretta in particolare, ha consentito agli investitori di comprare azioni agli stessi prezzi dei grandi fondi e di venderle fin dal primo giorno di quotazione mentre con un’ IPO sarebbero state bloccate per un certo periodo

Inoltre, oggi possiamo confrontare i numeri della società con quelli di Apple, è interessante notare che Spotify ha 71 milioni di utenti paganti e 90 di utenti free, mentre Apple Music ha 40 milioni di abbonati, tutti a pagamento!

La piattaforma deve comunque generare profitti attraverso nuove funzioni, strumenti e contenuti, come?

Le novità ufficiali

Spotify si evolve in etichetta discografica che si autoproduce i contenuti un po’ come Netflix che anzichè pagare le licenze, sceglie di realizzare serie e film autoprodotti

Garantisce la fidelizzazione degli artisti, questi cioè potranno decidere di limitare l’ ascolto delle nuove tracce ai soli abbonati per le prime 2 settimane dall’ uscita del singolo

Offre podcast di informazione e approfondimento politico, più avanti anche sportivo e di spettacolo, già 8 compagnie hanno accettato di produrre contenuti giornalistici, tra le più note BuzzFeed e Cheddar; Significa che sono i loro stessi giornalisti a produrre newscast con i quali Spotify spera di accaparrarsi una parte della pubblicità radiofonica che oggi vale circa 18 miliardi di dollari

Spotify Premium for students

Lancia Stations, una versione iper-semplificata di Spotify per ascoltare solo playlist preselezionate (con pubblicità) e Spotify Premium for Students, la promozione riservata agli studenti per acquistare un abbonamento premium a metà prezzo

Gli utenti free possono avere accesso a 15 playlist on-demand tra cui Daily Mix, Discover Weekly, Release Radar e Today’s Top Hits, un totale di 750 tracce che è possibile ascoltare senza limiti e senza la riproduzione casuale

Attiva la modalità low data per ridurre il consumo dei dati del 75% e crea un assistente vocale integrata all’ app mobile per impartire comandi vocali

In merito al futuro, si vocifera che il servizio streaming della piattaforma potrebbe iniziare a vendere dati sempre più dettagliati alle società che organizzano concerti per espandere notevolmente il business pubblicitario e aprirsi sia alle piccole che alle medie imprese mantenendo comunque il modello gratuito.

© 2018 RIPRODUZIONE RISERVATA

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