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La dance music oggi: o la ami o la odi

L’ ultimo decennio

Pensate alla dance music, cosa vi viene in mente?

Le risposte possibili sono molte e includono:

  • Big room
  • Melbourne bounce
  • Future house
  • Bass House
  • Psy trance

Parliamone nel dettaglio!

Dance music di stampo house: Big room

Strofa e ritornello vengono indicati rispettivamente dai termini break e drop, è fondamentale distinguerli perchè nella big room il break rappresenta sempre la parte melodica e per questo è di tipo progressive house mentre il drop è affidato all’ electro house, ne rappresenta quindi la parte ballabile che deve essere ritmata e travolgente

Questa è la struttura base: intro – build up – break – drop – break – build up – drop – outro

Ovviamente la sequenza degli elementi può cambiare in base al tipo di stesura che il producer edita quindi tutte le combinazioni sono valide, ad esempio > intro – build up – drop – break – build up – drop – outro

↓ Struttura di Levels di Avicii ↓

La struttura di Levels di Avicii

Nelle tracce avrete sicuramente notato la presenza di lanci e pause che servono a staccare o legare le atmosfere che s’ intende suscitare, la dance music è infatti pensata per i festival quindi tutto è incentrato sui diversi momenti della pista, a proposito della quale non possiamo non citare gli Swedish House Mafia, trio formato da Steve Angello, Sebastian Ingrosso e Axwell, che per primi hanno suonato la big room concorrendo insieme a Basto e Laidback Luke alla sua diffusione

Il ritmo si mantiene in 4/4 e i bpm oscillano tra i 126 e i 132

I primi dischi sono abbastanza semplici, peculiarità della prima fase della big room, le melodie sono infatti ripetitive ma, molto presto gli artisti ne articolano le strutture

√ Nicky Romero

√ Afrojack

√ Hardwell

√ Nervo

√ Avicii

√ Bingo Players

√ Tommy Trash

√ Moti

Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno dato un’ identità mainstream alla big room ma hanno anche contribuito, come sua diretta conseguenza, ad attirare personalità artistiche che venivano ad esempio dalla scena trance, vedi Sander van Doorn e Tiesto

Altra diretta conseguenza è l’ emergere di Dj producer giovanissimi, è il caso di Martin Garrix che a soli 17 anni rilascia Animals, il singolo schizza subito alla 1° posizione della Top 100 di beatport ma non piace proprio a tutti…

Il troll sul viso di Deadmau5

Sul main stage dell’ Ultra music festival di Miami del 2014, Deadmau5 suona un remix di Animals nella versione “vecchia fattoria”, un troll a tutti gli effetti che acuisce le tensioni sul set, proprio quel giorno infatti Deadmau5 sta sostituendo Avicii, sentitosi male poco prima

Il made in Australia

L’ Australia gioca un ruolo fondamentale nella diffusione della dance dell’ ultimo decennio, assistiamo infatti ad un processo che con epicentro a Melbourne, si diffonde nel brevissimo tempo in Nuova Zelanda, Malesia, Tailandia, arrivando a spopolare in Germania, Inghilterra e, se pur in ritardo, anche in Italia

Parliamo della Melbourne Shuffle ossia la street dance australiana che grazie a Youtube e quindi alla possibilità di postare e condividere video, consente ai ballerini, detti shufflers, di sfidarsi ai contest e contemporaneamente invitare chiunque voglia destreggiarsi con la danza a mettersi alla prova

Gli Lmfao con party rock

Il fenomeno shuffle è virale e raggiunge il culmine nel 2011 quando viene pubblicato il video ufficiale del singolo Party Rock Anthem dei LMFAO: qui i protagonisti ballano lo shuffle ed è possibile riconoscere alcuni dei passi fondamentali come il running-man, il foot-dragging e il t-step

La Melbourne Shuffle viene consacrata a genere musicale e, coerentemente alla diffusione della big room, viene rielaborata: la nuova dance music è la Melbourne Bounce, conosciuta anche come Melbourne House perchè influenzata dall’ electro house olandese (Dutch house) ha di fatto esaltato i music festival, basti pensare ai dj set di artisti come Deorro, DVBBS, Will Sparks, Timmy Trumpet, Joel Fletcher, Vinai, SCNDL e TJR

Su Beatport viene collocata come categoria indipendete, sebbene fosse considerata da molti un sottogenere della big room, e in effetti non è passato molto tempo prima che venisse inglobata insieme ad altri sottogeneri “minori” al gruppo b.r

Le lamentele non sono mancate, molti artisti hanno infatti rimproverato che le loro produzioni fossero state improvvisamente catalogate in un unico grande calderone, perdendo in qualche modo l’ identità e l’ appartenenza ad un genere specifico; Per altri invece, la questione ha inasprito ancor di più i temi della bolla edm

In generale non bisogna prendere le cose troppo sul serio, e durante un’ intervista Uberjak’d dichiara:

“La musica non dovrebbe essere presa troppo sul serio, e se così fosse, allora stai facendo qualcosa di estremamente sbagliato”

Il testo di Freaks con Timmy Trumpet sullo sfondo

Polemiche a parte, quello che occorre chiarire è la differenza tra big room e melbourne bounce, differenza tecnica e al contempo stilistica evidente nel kick drum: quello b.r è solido, lungo e si mantiene costante per tutto il tempo della stesura mentre, nella m.b è piccolo e corto e subito dopo è incalzato dal basso in levare, l’ accento dato dal levare è ciò che distingue i due generi

Future House

Come anticipato, l’ house torna prepotente sulle scene già dal 2010 quando viene rielaborata da Tchami, Oliver Heldens e Don Diablo, gli artisti pionieri del nuovo genere

La cover di Last all night di Oliver Heldens

Su Billboard.com il singolo Last all night (Koala) di O. Heldens è indicato come uno dei migliori 20 singoli di sempre mentre il disco successivo “Gecko (overdrive)” consacra la future house a genere mainstream concorrendo all’ entrata dei singoli nelle charts internazionali: “In principio era house, poi è arrivata la deep e innumerevoli altri sottogeneri discussi”

si legge ad inizio articolo e, sin dalle prime battute possiamo risolvere l’ ennesima diatriba, molti infatti non accettano che la future house venga dalla deep e preferiscono mantenere una certa distanza tra i due filoni

La future house è, in realtà, il trait d’union tra la funky house, la deep e gli elementi tipicamente big room come le linee di basso date da synth con waveform quadra e ADSR corto e le voci trattate con pitch shifter

Possiamo anche affermare che è solo Tchami ad aver ideato il genere, e che dopo di lui innumerevoli artisti si sono cimentati nel copiarne lo stile, quasi a volersene impossessare!

Tchami in console

 Pertanto alla domanda cos’è la future house? Tchami risponde:

“Nella mia mente, la future house è tutti i tipi di musica che non sono ancora stati inventati quindi non la considero un genere; Penso che la gente chiami future house la mia musica perchè è molto specifica e funge da ponte tra l’house e l’EDM, che non è una brutta cosa”

In merito alla questione Laidback Luke sostiene che l’ avvenire della dance music sia la future house:

“dal mio punto di vista, è la deep house mixata con l’EDM, la future house è una tavolozza con cui sperimentare, andando dove nessuno è mai stato prima”

Le parole di questi artisti ci lasciano intendere che la future house arriva in un momento storico in cui l’ EDM è povera di innovazioni e che potendo disporre di un nuovo sound, è possibile colmare finalmente la separazione tra club e music festival

La dance music che unisce le radio ai festival è senza dubbio la future house, si tratta di un grosso passo in avanti perchè finora i singoli sono stati suonati ai concerti ma mai inseriti nelle tracklist radiofoniche e viceversa (escluse le promozioni pagate naturalmente)

Singoli:

♦ Martin Solveig & GTA – Intoxicated

♦ CID & Kaskade – Sweet memories

♦ Benny Benassi – Aphrodisiak

♦ Kristine Blond – Love shy (James Hype Rmx)

Bass House

Il biennio 2015 – 2016 vede un ritorno alla bass house, le sue origini però risalgono ai primi anni 2000!

In Inghilterra e in particolar modo a Birmingham e a Sheffield i generi consolidati della dubstep, della Uk garage, della grime e dell’ house si fondono in un unicum detto Uk bass o anche post – dubstep per l’ importanza della sincope alla base del genere

Essenzialmente la bass house è “figlia dell’ house e della dubstep”, ma anche “dubstep, trap, uk garage & rave”

Una sua descrizione risulta complessa perchè, in realtà, esiste un’ unica regola: niente regole, nessuna formula e totale libertà espressiva

Questo acccade per la necessità di creare singoli ad alta energia (Hi – NRG) e movimento che possano far scatenare la pista, prima ai rave e dopo ai music festival e, contemporaneamente garantire una continuità alla dance music specie quando, sopraggiunta la crisi dell’ EDM, tutto viene messo in discussione

La bass house rappresenta idealmente il tentativo di fermare quanto più a lungo possibile una ferita sanguinante

Gli elementi distinguibili consistono in break e build – up, linea di basso pesante e vocals variegati a riprova delle fortissime influenze dubstep, e conseguentemente anche trap e drum&bass… Una “struttura” del genere implica un range ampio che va dai 135 ai 142 bpm

UKF Chanel

I pioneri del genere sono Switch, Sinden e Jack Beats, quest’ ultimo più di tutti segna il futuro della bass house non solo perchè primo a suonarla e a produrla, ma anche per essere il riferimento da cui partire, proprio il suo stile infatti ispira AC Slater, Valentino Khan ed Ephwurd, poi arriveranno anche Jauz, Gastly, Hi-Lo (progetto di Oliver Heldens) e infine Mura Masa, da notare che sono tutti di nazionalità diversa come diverse sono le caratteristiche delle loro produzioni

La bass house non ha regole ma il fattore territoriale le fa da padrona, siamo passati infatti dalla uk bass originaria, (lo stile di Example per intenderci) a quella che noi definiamo future techno perchè, passando per l’ Europa Continentale, gli USA e la Cina, la bass house ha assorbito anche forti influenze techno oltre che big room

Ha inoltre destato un fortissimo interesse tra i bassisti di tutto il mondo e, malgrado le “crisi di corridorio”, le produzioni continuano ad essere rilasciate!

Vi segnaliamo:

  1. Example – Midnight run
  2. Ephwurd & Jauz – Rock the party
  3. Gastly – Get on this
  4. Hi-Lo – Renegade mastah
  5. Mura Masa – Are you there

Psy trance

La psychedelic trance è un derivato della goa dalla quale però differisce per diffusione e velocità, dallo stato indiano di Goa raggiunge infatti Londra dove viene rielaborata e soprannominata Uk psy

E’ caratterizzata da atmosfere futuristiche, linee di basso portanti, range compreso tra 140 e 148 bpm e ritmo in 4/4

Viene suonata non solo nei rave e nei music festival ma anche in radio perchè, a partire dai primi anni 80 segue pari passo le tecnologie di produzione assorbendo le influenze di altri generi da un lato, e sviluppando innumerevoli sottogeneri dall’ altro, anche se non sempre nettamente distinguibili tra loro!

Delineare le caratteristiche di un genere estremamente variegato come questo risulta quindi macchinoso e tra l’ altro la dance music, specie nell’ ultimo decennio, è principalmente contaminazione… Ad ogni modo proveremo a tracciare un quadro completo suggerendo qualche ascolto

Uno dei sottogeneri più conosciuti è la progressive psy che emerge in Europa intorno al 2005, è più lenta e melodica rispetto alla Uk psy e si concentra sul progredire del groove e del ritmo; range compreso tra 134 e 138 bpm

Scendendo ulteriormente, a quota 130-135 bpm troviamo la minimal psy, detta anche deep psychedelic perchè meno incentrata sulla melodia e più attenta all’ uso degli effetti, principalmente riverbero e delay

E’ il turno della tribal psy o ethnic psy, la più colorata dei filoni con tracce ricche di tamburi etnici e campioni vocali di origine tribale, il range è compreso tra 136 e 140 bpm mentre il drop è “triplo” perchè ha una linea di basso costruita su 3 note corte molto vicine tra loro da cui si ottiene un basso in levare che suona come se fosse arpeggiato

Singoli di riferimento:

  • Vini Vici – The tribe
  • Armin Van Buuren Ft Vini Vici – Greet spirit
  • W&W Ft Vini Vici – Chakra
  • Vini Vici & Astrix – Adhana
La cover dei migliori singoli tribal psy

La psytechno invece è il sottogenere che, non avendo limite, oscilla dai 128 ai 140 bpm quindi permette di esprimere l’ influenza deep, minimal o hard della psy trance

Sottogenere al quadrato per la psy tech – trance ossia l’ uplifting psy, dove troviamo basso tipicamente psy, lunghe pause uplifting e riff acidi, è il sottogenere a 138-140 bpm più apprezzato negli US

In Israele l’ uplifting coincide con la goa: nitzhonot che significa vittoria è infatti uplifting ma con ritmo alto (145 – 160 bpm) e casse pitchate in alto

La Finlandia dal canto suo, riprende la melodia goa e vi unisce il beat tribale, il sound acid trance, le chitarre funky e le reminiscenze anni 80 elaborando il sottogenere suomi (135-145 bpm)

L’ offbeat o Hamburg psy dal nome della città tedesca in cui origina, è caratterizzata da una linea di basso in cui una singola nota colpisce la cassa in 4/4, da cui il termine “offbeat”; Le tracce si muovono tra i 134 e i 140 bpm e comprendono spesso campioni vocali trattati con effetti come gate e sidechain

Norvegia e Svezia elaborano una psy trance in chiave forest, incentrata cioè sui rumori ambientali e le atmosfere presenti in natura, gli arrangiamenti sono essenziali e i bpm veloci, tra i 150 e i 160

Gli ultimi anni 2000 vedono emergere anche un nuovo sound, trattasi della psybreaks psy tech – funk cioè un mix tra basso psy, snare electro e influenze industrial con un range compreso tra 130 e 138 bpm mentre tramontano la full-on e la night full-on, due sottogeneri veloci tra i 140 e i 150 bpm

Di nazionalità russa è, infine, la dark psy detta anche alien psy perchè caratterizzata dall’ uso massiccio di suoni artificiali simil laser ed effetti horror

La quantità ingente di sottogeneri trattati, ci porta inevitabilmente a considerare che la contaminazione sia l’ artificio di ogni meravigliosa trasformazione, essa prevede che generi e sottogeneri coesistano e si fondano, talvolta però attribuire alla dance music un’ etichetta a tutti i costi, non aggiunge valore ma al contrario, lo sottrae

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